Friday, April 11, 2014

CHINA - THE GIANT DESTROYED BY THE OPIUM WAR'S -MEANINGLESS COMMERCIAL WARS DON'T EXIST - AS FAR AS CHINAMEN KNOW, IT'S BEEN A GREAT KRIEGSPIEL VON EUROPA

THE AMERICAN'S YES WE CAN TRAVEL BY GUNBOAT IN THE YANG-TSE  OR YANGTZE RIVER

THE JAP'S 

China had been always the richer, bigger, more civilized country. 
A fast change in ideology (occidentalization) and all that changed: Japan gained the upper hand and used it really bad (atrociously, murderously, infamously) in the early 19TH AND 20th century against KOREANS  RUSSIANS  China and other countries THAT ARE AMERICAN OR EUROPEAN COLONIES  in the Pacific rim – including yours SAYS THE 
UNI-MORON   - Pearl Harbour A AMERICAN COLONY IN HAWAII

Changes in economic destiny caused by ideological turns can be really fast. See what happened to Argentina when it adopted Peronism (a kind of socialistic populism BUT WITH LESS SOCIALISM AND MORE TEA PARTY) in the 1940s

"Scholars sometimes attribute the failure of China's foreign programs to Cixi's conservative attitude and old methods of thinking, and contend that Cixi would learn only so much from the foreigners, provided it did not infringe upon her own power. Under the pretext that a railway was too loud and would "disturb the Emperor's tombs," Cixi forbade its construction. When construction went ahead anyway in 1877 under Li Hongzhang's recommendation, Cixi asked that they be pulled by horse-drawn carts. Cixi was especially alarmed at the liberal thinking of people who had studied abroad, and saw that it posed a new threat to her power. In 1881, Cixi put a halt to sending children abroad to study, and withdrew her formerly open attitude towards foreigners."

"The rapid industrialization and modernization of Japan both allowed and required a massive increase in production and infrastructure. Japan built industries such as shipyards, iron smelters, and spinning mills, which were then sold to well-connected entrepreneurs. Consequently, domestic companies became consumers of Western technology and applied it to produce items that would be sold cheaply in the international market. With this, industrial zones grew enormously, and there was massive migration to industrializing centers from the countryside. Industrialization additionally went hand in hand with the development of a national railway system and modern communications."


Size of the merchant fleet

Year Number of steamships
1873 26
1894 169
1904 797
1913 1514




Length of train track

Year Track
(mi) (km)
1872 18 29
1883 240 390
1887 640 1,030
1894 2,100 3,400
1904 4,700 7,600
1914 7,100 11,400

A AMERICAN PERSPECTIVE 
SOUTH OR NORTH
 BRAZIL IS AN AMERICAN CULTURAL COLONY




Monday, March 3, 2014

EVOLUIR É ADAPTAR-SE AO AMBIENTE OU EXTINGUIR-SE TENTANDO - EVOLUIR NÃO TEM PADRÕES MORAIS NEM IMORAIS APENAS PADRÕES FENÉTICOS E GENÉTICOS - DARWIN MANTEGAZZA CORRESPONDÊNCIA NÃO ADMITE PERFEIÇÃO NA DEMÊNCIA EM EVOLUÇÃO

Lo studio dei fenomeni umani, che ho impreso a trattare in questo libro, mi dice che l'uomo avrà sempre feste ed ebbrezze. La natura ancor poco esplorata e più di essa la chimica daranno ai nostri figliuoli mille nuovi alimenti nervosi che vellicheranno loro i nervi e il cervello nei modi i più svariati; e l'igiene li andrà piegando ai bisogni delle razze, delle età, delle costituzioni diverse. Il loro uso alterno e sapiente sarà una pagina delle più feconde dell'arte della vita, e la gioia sarà compagna della salute e della forza. Man mano che l'uomo si innalza e più esso getta via della zavorra del vizio e del pregiudizio, due fratelli quasi inseparabili; e mentre gli si allarga dinanzi agli occhi innamorati l'orizzonte della scienza, egli trova sempre gioie maggiori e più morali. L'ebbrezza, che non è vizio, che non è cinismo, che non è abitudine, è gioia che vivifica e dà nerbo alle molle della vita; e l'estetica degli alimenti nervosi andrà crescendo indefinita e instancabile, finché il nostro pianeta avrà pianta d'uomo che lo calpesti

CAPITOLO XXIII.


Il tabacco e la sua storia. - Il sigaro, la pipa e la cicca. - La glorie e le vergogne della nicoziana. - I calunniatori e gli adulatori. - Fisiologia, igiene, economia sociale.




Se un abitante alato di qualche mondo remoto pigliasse il gusto di attraversare lo spazio infinito e con una carta astronomica aleggiasse intorno al nostro sistema planetario, riconoscerebbe subito la terra dall'odore di tabacco ch'essa esala, dacchè tutti i popoli conosciuti fumano la nicoziana; e mille e mille uomini ridotti ad accontentarsi di un solo alimento nervoso, lascerebbero il vino e il caffè, l'oppio e l'acquavite per tenersi la preziosa foglia narcotica. Prima di Colombo non si fumava che in America; ed ora, dopo pochi secoli, nell'estrema China e nel Giappone, nelle Isole dell'Oceania come in Lapponia e in Siberia si innalza dalla capanna del selvaggio e dal palazzo del principe, insieme al fumo del focolare dove l'uomo cuoce il suo pane e riscalda il suo cuore, un altro fumo odoroso ch'egli respira per calmare il dolore o per cancellare la noja. In molti paesi i fumatori furono nei primi tempi dell'introduzione [280] del tabacco condannati a pene infamanti e crudeli, ebbero mozzi il naso e le labbra e, trascinati col volto dipinto di nero sopra un asino, dovettero attraversare la città fra i lazzi dei monelli a gli insulti delle moltitudini; ma oggi fuma il boja e prima dell'agonia fuma anche il condannato a morte; fuma il re nel cocchio dorato e fuma l'assassino, che nella via lo attende per gettargli fra i piedi una bomba omicida. L'umana famiglia, spende ogni anno 2670 milioni in tabacco, che non è cibo, che non è bevanda, e senza di cui pur seppe vivere sì lunga serie di secoli.
Nelle sconfitte che ebbe a soffrire l'esercito di Lavalle nelle guerre civili della Repubblica Argentina, i poveri fuggiaschi patirono tali privazioni, che più orribili non si potrebbero immaginare. Il tabacco a poco a poco fu consumato, e gli Argentini fumavane foglie secche. Uno più fortunato degli altri continuava ad usare con molta economia della sua provvisione più lauta; ebbene un suo commilitone pregò a lasciargli appressare la bocca alla sua pipa onde aspirare di seconda mano quel fumo adorato, pagando questo fumo al prezzo di due scudi. Ma che più? Nel 1843 scoppiò in Francia una rivoluzione fra i detenuti delle prigioni d'Epinal, stati privi per qualche tempo di tabacco, e il grido di guerra era:
Il tabacco, o la morte! 1
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1 MANTEGAZZA. L'arte e la scienza della salute. Annali Universali di medicina. Dic. 1859.

[281] Il tabacco per eccellenza, il tabacco padre di tutti i sigari del mondo è la Nicotiana tabacum: ma i botanici, secondo Bibra, descrivono quaranta specie almeno di nicoziana e almeno quattro sono coltivate e ben conosciute, cioè la Nicotiana tabacum, la N. macrophylla, la N. rustica e la N. quadrivalvis. La prima specie è rappresentata dal tabacco di Virginia con tutte le sue varietà; la seconda dal tabacco del Maryland, che è coltivato sopra grande scala anche in Ungheria e in Grecia. La terza specie è forse originaria del Brasile e della Guiana, e ora lo trovate in Siria, in China, nel Tibet, in Germania. La N. quadrivalvis si coltiva e si fuma nell'Alto Missouri.
Benchè il tabacco sia pianta tropicale, pure ha saputo piegarsi con mirabile accondiscendenza alle esigenze dei climi più disparati, e benchè prosperi meglio fra il 15° e il 35° di lat., in ambedue gli emisferi; ure giunge fino ai 50°, abbracciando quindi la maggior parte del mondo abitato. E infatti voi trovate piantagioni di tabacco negli Stati Uniti, nel Canadà, nel Nuovo Braunschweig, nel Messico, nel Brasile, a Cuba, a Trinidad, in tutte le Antille e in tutta l'America meridionale; trovate tabacco in Egitto, in Algeri, nelle Isole Canarie e lungo tutta la costa occidentale dell'Africa fino al Capo di Buona Speranza; e lo avete in Turchia, in Persia, in India, nel Tibet, nel Giappone, nella China, nelle Isole Filippine, a Giava, a Ceylan, e lo trovate in Austra1ia e nelle isole sparse nell'Oceano Pacifico. Questa indefinita acclimazione del tabacco fu una delle cause più potenti della sua diffusione, a cui si ag[282]giunse il gusto eguale che provano per esso tutte le razze del mondo, le più civili como le più barbare, le razze antropofaghe come le razze che fondano società per la protezione degli animali. Un popolo bevitore di birra diventa difficilmente un consumatore di vino, e al caffè non si può sempre sostituire il tè, all'oppio la coca, e l'haschisch al betel; ma il tabacco piace a tutti e con inaudita e sùbita famigliarità si associa al caffè, all'acquavite, alla noce di areca, all'amanita, a tutta la plelade degli alimenti nervosi.
Tabako è parola dell'antica lingua di Hayti e significa la pipa, e non già la pianta che era invece chiamata cohiba. Son false le etimologie che voglion derivare il nome volgare della nicoziana da Tobago una delle Isole Caraibe, o da Tabacco, provincia del Yucatan nella Nuova Spagna.
Nel Messico il tabacco era chiamato yetl, e nel Perù sayri, due parole che significano erba, l'erba per eccellenza. Nell'America settentrionale gli Algonchini lo dicevano sema, gli Uroni oyngoua; nell'America meridionale gli Omagua lo chiamavano petema, i Maypuri jema; i Chiquitos pais; i Vilela tusup; i Tamanac cavai; e i Guarani petun e su questo nome trasportato anche in Francia, ho discorso lungamente nei miei viaggi nel Paraguay.1 I Macusis e gli Arecuras lo chiamavano rawai, gli Arawakks, yaari; i Warraus akä; gli Accawais tamai; gli Atorais schama e i Caribi tamoh.
Colombo fu il primo che nel 1492 vide nell'isola

1 MANTEGAZZA. Rio de la Plata e Tenerife. Ed. 2a.

[283] di Guanahani, indigeni che fumavano dei sigari fatti di tabacco ravvolto in una foglia di maiz. Il monaco domenicano Bartolomeo de las Casas trovava lo stesso uso in Haiti nel 1502. Oveido ci racconta che in Hispaniola gli Indiani fumavano il tabacco, aspirando il fumo del tabacco bruciato con carboni accesi in una pipa fatta come la lettera Y, e di cui introducevano nelle narici i due rami divergenti. L'eremita Romano Pane lasciato a Hispaniola da Colombo nel 1496, è il primo che abbia raccolto preziose notizie sull'uso del tabacco e ne abbia fatto parte al mondo antico; ma l'onore dell'introduzione della pianta in Europa si deve al maturalista Gonzalo Hernandez de Avideo y Baldes, che ne portò i primi semi in Spagna dal Messico nel 1559, e, come Humboldt vuol meglio precisare, dalla provincia messicana del Yucatan. Circa la stessa epoca un uomo oscuro, certo Flamingo, introduceva il tabacco nel Portogallo.
Gli Spagnuoli trovarono fin dal 1519 assai diffuso l'uso del tabacco nel Messico, dove si fumava con altre erbe e resine odorose in canne dipinte ed intagliate, ed anche in pipe d'argilla, che furono poi trovate nelle tombe dei più antichi Aztechi. I Messicani masticavano anche il tabacco, unendovi un po' di calce, e lo annasavano. Gli indigeni della Florida usavano il tabacco come un rimedio, come si può scorgere da una lettera di Giovanni di Verazzano a Francesco I° di Francia; e così pure gli Indiani della Virginia, come ci racconta Thomas Harriot, il maestro dell'ardito marinajo Walther Raleigh.
[284] Gli Spagnuoli trovarono l'uso del fumar tabacco anche pressio tutti gli Indiani dell'America centrale, ma invece non si fumava nel Chilì, nel Perù, nella Bolivia, in tutte le potenti nazioni che ubbidivano allo scettro degli Incas.
Sappiamo queste notizie per merito del cappellano di Cortez, Francisco Lopez de Gomara1 e dal francescano Bernardino de Sahagun.2 Bernal Dias ci dice che Montezuma fumava sempre dopo il pranzo e mandava fuori il fumo, parte dalla bocca e parte dal naso.
Nelle tombe non si trovò mai una pipa nè altro strumento che servisse a fumare; mentre invece nel Perù si tirava tabacco. Anche nel Rio de la Plata non si fumava. Nel Brasi1e invece si fumava anche prima dell'arrivo dei Portoghesi, come è chiaramente dimostrato dal monaco carmelitano Andrea Thévet, che visitò il Brasile verso la metà del secolo XVI e anche dal calvinista ginevrino Giovanni di Lery, che pubblicò il suo viaggio nel Brasile a Parigi nel l580.3 È singolare che Thévet volle chiamare il tabacco dal nome della sua patria, Angoulême; herbe angouslemoisine.

1 TIEDEMANN. Geschichte des Tabaks und anderer ähnlicher Genussmittel. Frankfurt, 1854.
2 Historia general de las cosas de Nueva Hispaña que en doce libros y dos volumenes escribe el R.P. Bernardino de Sahagun, data a luz con notas y suplementos por Carlos Maria Bustamente. Mexico, 1830.
3 A. THÉVET. Histoire générale des Indes occidentales et terres neuves, Paris 1584. - I. LERY. Voyage en la terre du Bresil, autrerment dite Amérique. Rochelle, Paris, 1581.


[285] Le pipe di pace erano fumate in solenni occasioni, e al fumo del tabacco si associavano presso molte tribù indigene dell'America settentrionale, idee religiose e diverse forme di culto. molti Indiani dell'America del Nord bruciavano il tabaco come una offerta che si elevava verso il Creatore.1 Così pure verso i Guarani, quando i soldati stavano schierati e pronti alla guerra, i loro condottieri soffiavano verso di essi il fumo del tabacco, sclamando: Prendetevi lo spirito della forza, onde possiate vincere i vostri nemici.
Nella metà del secolo XVI anche Benzoni parla dell'uso del tabacco nelle Indie occidentali, e dice che il suo fumo ha un odore fetido e diabolico.
Gli indigeni del fiume Ganabra, là dove ora si trova Rio de Janeiro, fumavano sigari grossi come le candele, e i Francesi che visitarono quel paese con Villegagnon vollero imitare quelli Indiani, e furono presi da capogiri e da nausee.
Il capitano francese Giacomo Cartier trovò nel 1535 che gli Indiani del San Lorenzo nel Canada fumavano il tabacco nella pipa, e nel 1608 Champlain trovò l'uso del tabacco diffuso anche fra gli Algonchini, i Montagnez, gli Huroni e gli Irochesi. Il calumet, o la pipa della pace, fu forse trovata per la prima volta presso queste diverse tribù d'Indiani dal governatore del Canadà, Montmagny, nel 1645. Era per lo più una pipa di pietra rossa con una lunga canna artificiosamente ornata di penne.
Quando nel 1668 il capitano inglese Gillam vi-

1 CARLIER. Histoire du peuple américain. Vol. I, pag. 43.

[286]sitò la Baja di Hudson e quella di James, trovò ovunque l'uso della nicoziana e sul principio del 700 Charlevoix vide la pipa di pace anche fra gli Indiani dei fiumi Boirbon e Santa Teresa. Anche gli Indiani del Forte Nelson a 57° lat. nord, fumavano in solenni occasioni la pipa di pace, come ce lo racconta Bacqueville de la Potherie; ed è certo che il tabacco di cui si servivano, doveva venire da paesi posti più al sud.1
Abbiam già veduto chi portasse i primi semi di tabacco nella Spagna e nel Portogallo, or conviene tener dietro alle altre vie di diffusione per cui la pianta da americana divenne mondiale.
Un nobile ritornato nel 1560 dall'America nel Portogallo, fece dono di alcuni semi di tabacco a Giovanni Nicot, allora ambasciatore di Francia alla Corte di Lisbona. Nicot lo seminò nel suo giardino e colle piante fece cure mediche che riuscirono felicemente. Passò la nuova pianta di giardino in giardino; ebbe il battesimo di erba dell'ambasciatore e poi di nicoziana, battesimo che i botanici consacrarono poi per sempre al nome di Giovanni Nicot. L'ambasciatore mandò piante e semi a Caterina de Medici e il popolo di Parigi chiamò allora per lungo tempo il tabacco coi nomi di erba della Regina, erba di Caterina, o erba medicea. La storia di queste trasformazioni di nomi fu scolpita da mano maestra in un epigramma del poeta inglese Buchaman:

Doctus ab Hesperiis rediens Nicotius oris
Nicotianam retulit.

1 BIBRA. Die narkotische Genussmittel des Menschen. Pag. 309 e 313.

[287]
Nempe salutiferam cunctis languoribus herbam
Prodesse cupidus patriae.
At Medice Catharina luesque suorum
Medea seculi sui.
Ambitione ardens, Medicae nomine plantam
Nicotianam adulterat;
Utque bonus civis prius exuit, exuere herbae
Honore vult Nicotium.
At vos auxilium membris qui quaeritis aegris,
Abominandi nominis.
A planta cohibete manus, os claudite, et aures
A peste tetra occludite.
Nectar enim virus fiet, Panacea venenum
Medicea si vocabitur.

In Italia il tabacco fu coltivato per la prima wolta da Cosimo de' Medici morto nel 1574. Fu il vescovo Alfonso Tornabuoni, che gli diede i semi avuti dal suo nipote Nicolò Tornabuoni, ambasciatore a Parigi. Nel 1589 anche il cardinale Santa Croce, nunzio nel Portogallo, ritornando in Italia, porto i semi di tabacco. Cesalpino chiamò il tabacco herba tornabona, mentre il medico romano Castor Durante gli diede il nome di Sancta Crucis herba, il primo in onore di Tornabuoni, il secondo in onore del cardinale di Santa Croce.
In Germania il tabacco fu conosciuto nel 1565, quando il medico di Augusto Adolfo, Occo, ricevette non si sa da chi, piante e foglie di tabacco. Non conoscendo che cosa fosse mandò il tabacco al medico Giovanni Funk e questi alla sua volta, ignorante come il primo, si appellò a Zurigo alle profonde cognizioni di Corrado Gessner, il quale finalmente riconobbe che si trattava del tabacco.
[288] Tre uomini illustri si contendono l'onore di avere introdotto il tabacco in Inghilterra, cioè sir Francis Drake che l'avrebbe portato nel 1560, sir John Hawkins che lo introdusse nel 1565; mintre Walter Raleigh non l'avrebbe fatto conoscere che nel 1584, nello stesso anno in cui fu emanato il primo editto contro di esso. Humboldt dà a Raleigh l'onore di aver diffuso l'uso del tabacco fra le nazioni del nord d'Europa, ma non conviene dimenticare che quando Raleigh portò il tabacco dalla Virginia in Europa, il Portogallo aveva già intiere campagne seminate a nicoziana.
E' a notarsi che la coltivazione del tabacco fu introdotta in Europa 120 e forse 140 anni prima di quello della patata.
Camden racconta che Richard Fletcher, vescovo di Londra che morì nel 1596, col tabacco si confortava dei dolori di un infelice matrimonio. Secondo Aubrey, si faceva passare la pipa da una mano all'altra, pigliandosi ognuno la sua fumata, come si soleva fare da molti Indigeni dell'America settentrionale. Jouvin, un francese che visitò l'Inghilterra ai tempi di Carlo II, ci dice che fumavano uomini e donne.
L'uso del tabacco dall'Inghilterra passò in Olanda, per mezzo degli studenti inglesi, che frequntavano la celebre università di Leida: per cui la nazione che sta alla testa dei fumatori in Europa apprese il vizio dall'Inghilterra. Quasi alla stessa epoca il tabacco entrava in Germania e in Svezia, così come alla fine del secolo XVII era introdotto in Lapponia. In Russia entrò col commercio inglese alla fine del [289] secolo XVI. Proibito severamente da Michele Jedorowitsch trovò maggiore indulgenza in Pietro il Grande.
Lo storico turco Naima Raufstulebrar dice che il primo tabacco fu conosciuto a Costantinopoli nel 1605, e vi giunse coi marinai inglesi, che lo fumavano. Nove anni dopo tutta la Turchia fumava forse più d'ogni altro popolo al mondo, probabilmente perchè vi eran stabilite le pene più severe contro l'uso del tabacco. Infatti sul principio si accontentò il Governo turco di forare le narici del fumatore, di piantarvi una pipa attraverso quel foro e di farlo passeggiar sopra un asino per le vie di Costantinopoli; ma più tardi il sultano Murad IV punì colla morte il fumatore; e spesso al mattino si trovavano per le vie i cadaveri di quelli che di notte erano stati acchiappati in atto di fumare. Il sultano Ibrahim continuò queste persecuzioni, ma Mohamed IV diede piena assoluzione ai fumatori, forse perch'egli stesso era amante del tabacco.
Fra i Maomettani è popolare una bellissima leggenda sull'origine del tabacco. Maometto viaggiava nel deserto in un dì d'inverno, quando s'incontrò con una vipera gelata sul suolo. Mosso a compassione, la prese e la mise nella sua manica, dove essa ritornò in vita. Appena quel rettile ingrato si sentì vivo, cacciò fuori il suo capo, dicendo:
- Profeta, io ti voglio mordere.
- Dammi una buona ragione di questo tuo pensiero, ed io sarò contento.
- Il tuo popolo uccide sempre il mio popolo, vi è guerra fra la vostra razza e la mia.
[290] - Il tuo popolo morde il mio popolo, la bilancia dei nostri parenti è ora fra te e me, ed è in mio favore, perchè io vi ho fatto del bene.
- E perchè non mi faccia del male, io ti morderò.
- Non essere ingrata.
- Io lo voglio, l'ho giurato per il Sommo Iddio e lo voglio.
- A quel nome il Profeta non si oppose più alla vipera, ma le disse di morderlo nel nome di Dio. Il serpente piantò i suoi denti nella sacra mano di Maometto, e il Profeta addolorato gettò via la vipera, senza però farle del male, nè permise che i presenti l'uccidessero, ma applicando le sue labbra alla ferita e succhiandone il veleno, lo sputò a terra. Da quelle gocce nacque l'erba miracolosa, che ha l'amarezza dei denti del serpenti, mitigata dalla dolce saliva del Profeta.1
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Il tabacco giunse a Giava nel 1601. Secondo El-Is-hàkee l'uso del fumare tabacco vi fu introdotto verso il 1601-1603; e secondo gli scrittori persiani di materia medica fu conosciuto in India nel 1605 sul finire del Regno di Jeladeen Akbar Padshaw. Probabilmente dalla penisola indiana il tabacco passò nella penisola Malese e nella China, come la pensano Cooke, Tiedemann il più illustre storico del tabacco, Reich e Bibra; ma Pallas, Loureiro e Rumphius credono invece che il tabacco fosse conosciuto in China prima della scoperta d'America e che il tabacco chinese sia pianta indigena del Celeste Impero.

1 WALPOLE F. The Ansayrii and the Assassins.

[291] Le ragioni principali sulle quali si appoggiano Bibra e gli altri per sostenere la loro opinione son queste. Nessun scrittore antico chinese parla del tabacco. I chinesi non hanno per questa pianta alcun nome proprio, ma lo dicono gen, che vuol dire fumo. Nella ricca raccolta di vasi chinesi che si trova a Dresda non si vede disegnato alcun fumatore in quelli fatti prima del 1700; mentre dopo quell'epoca compaiono sui vasi fumo e fumatori. Del resto ancbe prima del 1700, i Chinesi avevano tabacco, e l'ambasciatore russo Ides vide piantagioni di nicoziana sulle frontiere del Celeste Impero. Non è ben noto però per qual via il tabacco si sia introdotto in China, se colle navi portoghesi o olandesi, o se colle carovane dei Tartari Usbekki provenienti dalla Persia.
Nel Giappone il tabacco fu forse introdotto prima che in China, dacchè Montanus ve lo trovò pienamente acclimato nel 1611, introdotto forse dai Portoghesi. Lo chiaman tabaco.
I Calmucchi, i Samojedi, i popoli della Siberia e altre stirpe mongoliche dell'Asia settentrionale fumano e tirano tabacco. Erman ha veduto gli Ostiaki mescolare il tabacco da naso con ranno forte di ceneri; empirsene ben bene le due narici e chiuderle colle fibre raschiate della corteccia di salice.
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Tutte le tribù africane della Costa occidentale fumano con passione e, con tutta probabilità appresero dagli Europei l'uso del tabacco. E' certo che fino dal 1637 in quei paesi si fumava, [292] così come è noto che nel 1595 gli Ottentotti appresero a fumare dai marinaj olandeei, diventando poi uno dei più strenui fra i popoli fumatori. In Kolbe leggete che la madre toglie al bambino il capezzolo per piantare in quelle tenere labbra una pipa accesa.
Si fuma anche sulla Costa occidentale dell'Africa, benchè l'origine dell'uso sia ignota. Così il tabacco si mastica e si fuma nella Nubia, a Dongob, nel Sanaar, nei paesi del Sudan, ecc. Io ho veduto fumare con vera passione i Negri di tutte le stirpi in molti paesi dell'America meridionale e nelle Isole del Capo Verde, dove anche le donne più gentili e più giovani tenevano fra i denti tutto il giorno una pipa.
L'Australia è l'ultimo paese in cui fu introdotto il tabacco, e Cook nei suoi viaggi non trovò isola alcuna in cui si fumasse la nicoziana. Ora invece l'Oceania non solo fuma, ma semina ed esporta tabacco.
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Nei primi tempi dell'introduzione del tabacco, non se ne conosceva che una sola qualità o, per dir meglio, si confondevano tutte in una sola, chiamandola col nome collettivo di tabacco americano, ma già nel 1667 troviamo che un viaggiatore francese Jean Baptiste du Testu parla di quattro varietà del tabacco americano, cioè del petum o gran tabacco verde, del tabacco lingua, del tabacco dell'Amazzone, e del tabacco Varinas. Oggi abbiamo infinite qualità di tabacco, diverse di profumo e di valore secondo le specie di nicoziana che forni[293]sce, secondo il clima, il terreno, il metodo di preparazione delle foglie, ecc. Avviene per il tabacco lo stesso come per il vino e come per gli ingegni umani, che infinite influenze, sommandosi e incrociandosi in mille modi, producono mille varietà che il buongustajo o l'osservatore sanno benissimo distinguere ed apprezzare. Basti il dire che in Grecia il tabacco concimato colle caccole di pecora e di capra ha un gusto ripugnante e mordace, mentre i campi coltivati colla meta delle vacche danno una nicoziana aggradevole e mite: lo sterco del porco invece le conferisce un gusto di anice. Con tanti elementi di varietà non è strano che si abbiano sigari da un centesimo e da tre lire, e che quindi gli estremi della voluttà fumatoria e del valor del tabacco possano essere rappresentai dal rapporto di 1:300.
I tabacchi possono dividersi nei tre grandi regni degli americani, degli europei e degli asiatici.
Gli americani si possono distinguere nei sudamericani, in quelli indooccidentali e nei nordamericani.
Tabacchi sudamericani. - Varinas o Canastro, di Varinas, Venezuela e Merida - Orenoco - Cumana - Brasile (a Bahia si imitano assai bene i sigari d'Avana) - Paraguay.1
Tabacchi indo-occidentali. - Cuba -Avana - San Domingo - Portorico.
Tabacchi nordamericani. - Virginia - Kentucky - Maryland - Ohio.

1 MANTEGAZZA. Rio de la Plata e Tenerife.

[294] I tabacchi asiatici possono dividersi in orientali e occidentali.
Tabacchi asiatici orientali - Ceylan - Guzurate.
Tabacchi asiatici occidentali, migliori dei precedenti. Si distinguonosopra gli altri il Latakkia della Siria e il Shiraz della Persia.
I tabacchi europei son tanti quanti sono i paesi, dove può coltivarsi la nicoziana; e ne abbiam quindi di tedeschi, di ungheresi, di inglesi, portoghesi, spagnuoli, francesi, russi, turchi, olandesi, belgi, italiani (siciliani, sardi), danesi, svedesi, norvegiani, svizzeri.
Il tabacco per esser fumato è messo afermentare, e l'ammoniaca che si svolge durante questo processo si combina cogli acidi organici ai quali è associatà la nicotina, la quale viene così messa in libertà. Non è qui il luogo di entrare in particolari tecnici, ma basti sapere che i fabbricatori di sigari e di tabacco da fumo e da naso posseggono salse diverse e metodi svariati per conciare la nicoziana, i quali sono per lo più segreti che sono custoditi gelosamente. I sigari si fabbricano con due o tre varietà di tabacco; e, come è naturale, il migliore sta al di fuori e serve di soprabito al peggiore che sta nascosto il più profondamente possibile nelle viscere del sigaro. Eccovi l'analisi di alcuni sigari:
Copertina: Kentuky, Maryland, Domingo - Viscere: Virginia.
Copertina: Maryland - Viscere: Luisiana.
Copertina: Avana - Viscere: Canastro fino.
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[295] Cooke ha calcolato che, dividendo il numero degli abitanti del globo per il tabacco consumato, si avrebbe il consumo annuo di 70 oncie per uomo. Se ne brucerebbero dunque due milioni di tonnellate l'anno. La distribuzione approssimativa secondo lo stesso autore fatta già da parecchi anni e quindi colla carta geografica dell'Europa d'allora sarebbe questa.
Consumo annuo del tabacco per ogni maschio oltre i 18 anni di età.
Austria 108 oncie; Zollverein 156 oncie; Steuerverein con Hannover ed Oldenburg 200; Francia 88; Russia 4O; Portogallo 56; Spagna 76; Sardegna 44; Toscana 40; Stati del Papa 82; Inghilterra 66; Olanda 132; Belgio 144; Danimarca 129; Svezia 70; Norvegia 99; Stati Uniti 122; New South Wailes più di 400.
Nel territorio del Zollverein secondo Kolb nel 1860 si coltivarono 71,735 morgen prussiani a tabacco, quantità molto inferire a quella degli anni precedenti. Nel 1861 questa cifra discese a 55,885, nel 1865 a 92,035 morgen.
In Francia nel 1861 si coltivarono a tabacco 1500 ettari. In Austria erano dedicati a questa coltura nel 1860 42,750 ettari, dei quali 36000 nella sola Ungheria.
Dieterici calcolò il consumo dal tabacco



[296] In Italia nel 1862 il consumo del tabacco sarebbe stato di 19,898,044 Zollpfund - 0,91 libbre per abitante; in Spagna (media di tre anni dal 58 al 60) 14,733,696 libbre - 0,98 libbre per abitante; in Russia nel 1865 22,4 mill. libbre - 0,29 libbra per abitante.
Il tabacco in Italia si coltiva, per l'eccezione fatta colla legge sulle privative, nelle provincie di Ancona, Benevento, Terra di Lavoro, Principato Citeriore, Terra d'Otranto, Umbria, Vicenza e Sardegna. Durante il 1867 vennero nel Regno effettivamente coltivati a tabacco 3,806 ettari con 46,129,565 piante, mentre la concessione riguardava 3,711 ettari-a 57,124,699 piante.
Ecco quale è stata la coltura e il prodotto dei tabacchi indigeni dal 1804 in poi:



La maggiore quantità di tabacco però che si lavora nelle nostre manifatture ci giunge dall'estero: nel 1806 abbiamo importato, specialmente dall'America 93,856 q. m. dl foglie di tabacco, pel valore di oltre 13 milioni di lire.2

1 MAESTRI. L'Italia Economica del 1868.
2 Le colture della provincia di Vicenza che comprendevano 428 ettari e 13 629 mila piante coltivate, e da cui si ebbe un prodotto di 4,702 q. m. di foglie, pel valore di 272,000 lire, non erano naturalmente incluse nelle cifre degli anni antecedenti.


[297] Nel 1869 furono venduti per conto della Regia cointeressata 14,966,632 chilog. di tabacco di varie qualità e pel prezzo complessivo di 98,750,600 lire.
La parte di concorso in questa rendita dei magazzini delle singole regioni può vedersi nel quadro seguente:



______________

Il tabacco fu studiato chimicament da molti, cioè da Vauquelin, da Trommsdorff, da Buchner, da Posselt e da Reimann, da Hertwig, da Schlösing, da Casaseca, da Vogel, da Stark e da altri. Zeise e Unverdorben si occuparono dell'analisi del fumo. La nicotina fu conosciuta da Vauquelin, ma Posselt e Reimann furono i primi che la ottennero allo stato di purezza, e di questo potente alcaloide si occuparono anche Henry e Boutron-Charlard, Ortigosa, Barruel, Barral, Melsens ed altri.
È celebre fra tutte l'analisi accuratissima della foglia fresca di tabacco fatta da Possel e Reimann. Essi vi trovarono in 10,000 parti:
[298]
Nicotina ........................................................................ 6,0
Nicozianina ................................................................... 1,0
Materia estrattiva con traccia di nicotina e sali .......287,0
Gomma con malato di calce e sali .............................. 74,0
Resina verde ................................................................26,7
Albumina con traccie di sali calcari ............................ 26,0
Sostanze glutinose con amido, cera e sali calcari .... 104,8
Acido malico con traccie di materia estrattiva ........... 51,0
Malato di ammoniaca .................................................. 12,0
Solfato di potassa ......................................................... 4,8
Cloruro di potassio ........................................................ 6,3
Malato e nitrato di potassa ........................................... 9,5
Fosfato di calce ............................................................ 16,6
Malato di calce ............................................................. 24,2
Silice ............................................................................... 8,8
Legnoso con traccie di fosfato di calce ...................... 496,9
Ossido di ferro .......................................................... traccie
Acqua ........................................................................ 8828,0

Schlösing ha confrontato diversi tabacchi per rapporto alla quanità di nicotina che essi contengono.

Tabacchi francesi               Nicotina
Lot .................................... 7,69 p. % di tabacco secco
Lot-Garonne ..................... 7, 34       "
Nord .................................. 6,58        "
Ille Vilaine .......................... 6,29       "
Pas de Calais ..................... 4,49        "
Elsasz ................................ 3,21        "

[299]

Tabacchi americani            Nicotina
Virginia ............................. 6,87 p. % di tabacco secco
Kentucky .......................... 6,09        "
Maryland .......................... 2,29        "
Avana ............................... 2,00     

Mantegazza P., 1858, Sulle virtù igieniche e medicinali della coca e sugli alimenti nervosi in generale, Annali Universali di Medicina, 167: 449-519 (ripubblicato nel 1997 dalla Società per lo Studio degli Stati di Coscienza, RoveretO

Mantegazza P., 1859, Sull'introduzione in Europa della coca, nuovo alimento nervoso, Annali di Chimica Applicati alla Medicina, 29 (3°s.) :18-21.

Mantegazza P., 1859, Lettere mediche. Lettera VIII, sul mate, Gazzetta Medica Italo-Lombarda, 4(4°s.) :85-92.

Mantegazza P., 1865, Del guaranà, nuovo alimento nervoso, Annali di Chimica Applicati alla Medicina, 40(3°s.) : 8-13.

Pasini Walter, 1999, Paolo Mantegazza ovvero l'elogio dell'eclettismo, Panozzo, Rimini.

Samorini G., 1995, Paolo Mantegazza (1831-1910): pioniere italiano degli studi sulle droghe, Eleusis. Bollettino d'Informazione SISSC, n. 2, pp. 14-20.

Samorini G., 1996, L'erba di Carlo Erba. Per una storia della canapa indiana in Italia, 1845-1948, Nautilus, Torino.


Alcuni testi di Mantegazza

1854, Fisiologia del piacere, G. Bernardoni, Milano (ristampato nel 1913 da Madella Edizioni, Sesto San Giovanni e nel 1992 da Edizioni Studio Tesi, Pordenone).
1856, Il bene e il male - libro per tutti, Bernardoni, Milano.
1863, Sull'America meridionale. Lettere mediche, G. Chiusi, Milano.
1867, Rio de la Plata e Tenerife, Brigola, Milano.
1867, Elementi d'igiene, Brigola, Milano.
1868, Un giorno a Madera, Rechiedei, Milano (ristampato nel 1991 da ECIG Edizioni, Genova).
1869, Le glorie e le gioie del lavoro, Maisner, Torino.
1871, Quadri della natura umana. Feste ed ebbrezze, 2 voll., Brigola, Milano (pubblicato integralmente nel sito www.paolomantegazza.it).
1873, Fisiologia dell'amore, Bernardoni, Milano (ristampato nel 1925 da Barion Edizioni, Milano).
1876, Il dio ignoto, Brigola, Milano.
1877, Studi antropologici ed etnografici sulla Nuova Guinea, Brigola, Milano.
1878, Igiene dei climi, Brigola, Milano.
1878, La mia tavolozza, Zanichelli, Bologna.
1880, Fisiologia del dolore, Paggio, Firenze.
1881, Fisionomia e mimica, Dumolard, Milano.
1881, Igiene del lavoro, Brigola, Milano.
1884, L'arte di campar vecchi, Dumolard, Milano.
1884, India, Treves, Milano.
1886, Gli amori degli uomini, Milano (ristampato nel 1934 Bemporad e Figlio Edizioni, Firenze).
1886, Studi sulla etnologia dell'India, Società Italiana d'Antropologia, Firenze.
1886, L'arte di esser felici, Barbèra, Firenze.
1886, La mia mamma, Barbèra, Firenze.
1887, Le estasi umane, Treves, Milano (ristampato nel 1943 da Marzocco Edizioni, Firenze).
1887, Il secolo nevrosico, Barbèra, Firenze.
1887, Testa, Treves, Milano (ristampato nel 1993 da Colonnese Edizioni, Napoli).
1888, Il secolo tartufo, Treves, Milano.
1889, Il medico di casa, Dumolard, Milano.
1889, Fisiologia dell'odio, Treves, Milano.
1890, Le leggende dei fiori, Dumolard, Milano.
1893, Fisiologia della donna, Treves, Milano.
1893, Elogio della vecchiaia, Treves, Milano (ristampato nel 1993 da Franco Muzzio Editore, Padova).
1894, L'arte di prendere moglie, Treves, Milano.
1897, L'anno 3000 - Sogno, Treves, Milano.
1897, Il vangelo della salute, Treves, Milano.
1908, Bibbia della speranza, Sten, Torino.

Sunday, February 23, 2014

SE A PALAVRA É UMA ARMA ENTÂO RELVAS FOI FUZILADO POR MILHÔES DE PALAVRAS EM FORMA DE PIADAS MUITAS DELAS SEM GRANDE PIADA - O HUMOR É UMA COUSA MUITO VIRTUAL COMO A INTERNET - METER RELVAS NAS LISTAS É UMA MEDIDA MUITO INTELIGENTE - ISTO TANTO PODE SER UMA PIADA DE MAU GOSTO COMO UMA MENTIRINHA DUM ACÓLITO A PASSOS COELHO COMO PODE SER A PRIMA DO PASSOS COELHO A IR VER A REVISTA DO LA FÉRIA......tudo depende do contexto e do texto dos con's

uma piada que todos esperam não tem piada....excepto na treta política de congressos e de con's feita

falta the punch line

uma boa piada política deve ter uma....punch line

Berlim 1941 -1942 uma piada sobre a 3ª figura do regime que caiu na escócia num Me-110 emprestado
pelo fabricante que lhe devia uns favores uma história usual

-Ah você é o louco ,,,,afirma churchill

- não, sou só o adjunto dele.....
numa versão lusitaneira

Ah você é o velho xéxé

-não sou só o filho pródigo e poligâmico sou só um garoto....diz o papá....

RELVAS É UMA GRANDE figura do PSD não é mentira nem chalaça

geralmente em Portugal chamam-se grandes homens aos que sofrem de obesidade mórbida

porque é que chamam mórbida a uma cousa que engorda os Soares há décadas e nem os mata

isso é que não percebo deve ser piada de esculápio ....

Friday, January 17, 2014

A DIREITA JÁ NÃO SE ENDIREITA NEM O ENTORTA PARA A ESQUERDA MESMO BATENDO-O COM A SINISTRIA OU A MÃO NEGRA.....



A cultura de direita em Portugal.
MAU MARIA OU SIMPLESMENTE MARIA? 






A direita à DIREITA DA portuguesa contemporânea:
itinerários socioculturais OU SÓCIO INDUSTRIAIS TANTO FAIZ...BY FAISAL MAI LO MILE LIRE (1)





Em 1983 COMEÇA O AUTOR DA MONOGRAPHIA OU DA MONOMANIA - CACOETHES SCRIBENDI  foi criadoA UMA FOLHA DE PAPEL DE EMBRULHO MUITO RASCA QUE ATÉ ABORRECIA AOS VENDEDORES DE CASTANHAS E CHAMOU-SE A ESSE PAPEL ÁSPERO PARA LIMPAR O CU O jornal Semanário por ANTIGOS FILHOS FAMÍLIA DO REGIME ABATIDO PELO GOLPE MILITAR QUE NOS DEU SENHAS DE GASOLINA DE 25 LITROS CADA DURANTE DOIS ANOS E COMIDA COMPRADA NA MANUTENÇÃO MILITAR ...ENFIM BONS TEMPOS EM QUE A ALTA BURGUESIA ESCREVIA EM JORNAIS TAL E QUAL O  Marcelo Rebelo de Sousa, Daniel Proença de Carvalho, José Miguel Júdice, João Lencastre, Vítor Cunha Rego, João Amaral, entre outros 
 Nos outdoors OU SEJA NOS CARTAZES DE MADEIRA QUE ENCHIAM DE PUBLICIDADE UMA LISBOA 20 ANOS AFUNDADA NO PASSADO FAZIA-SE ASSIS A campanha publicitária de lançamento E surgiam, o que é significativo DA EGOMANIA HUMANA, os rostos dos fundadores desse jornal POIS ATÉ AÍ POUCOS SABIAM QUEM ELES ERAM AS FIGURAS CONHECIDAS DOS MILHÕES DE ANALFABETOS FUNCIONAIS ERAM UM NARIGUDO QUE METIA 28 GAJOS ESMAGADOS DENTRO DE UM MINI SEM MATAR NENHUM E UM CARLOS CRUZ QUE ATÉ O METIA COM PÃO E MANTEIGA NO BUJÃO DA NAÇÃO.
 Mais tarde, em 1988, O Independente OUTRO JORNAL PARA SER LIDO PELA ELITREIRA QUE DOMINA AS CORPORAÇÕES DESTA NAÇÃO usaria UM CRIMINOSO DE GUERRA PARA QUEM A GUERRA ERA A GLÓRIA E QUE MATOU 250 MIL EM GALIPOLI E AINDA FOI PRIMEIRO-MINISTRO DEPOIS DISSO...Winston Churchill nos seus outdoors promocionais.....POIS TODA A GENTE COM MAIS DE 40 ANOS SABIA QUEM ERA O GAJO E QUIÇÁ O QUE ELE REPRESENTAVA ANTI-SINDICALISTA ANTI-DEMOCRACIA DOS POBRES ENFIM O DEFENSOR DAS UPSTAIRS CONTRA AS DOWNSTAIRS  um outro sinal de que Portugal NÃO mudara ASSIM TANTO – e desde os tempos do PREC O PESSOAL COMEÇAVA A AMOCHAR E A GUARDAR ESPAÇO PARA OS NOVOS SENHORES QUE IAM DANDO UMAS ESMOLAS E UNS EMPREGOS DE MERDA. 
Semanário, que entrevistava em Paris figuras da «grande direita» europeia, sobretudo francesa POIS SEMPRE FOMOS FRANCÓFILOS (e não anglo-saxónica, POIS OS ANGLO-SAXÕES DESDE A 1ª GUERRA MUNDIAL DESENTENDERAM-SE COM OS SAXÕES E COM O CONTINENTE EM GERAL NUNCA TENDO CONSIDERADO QUE ERAM EUROPEUS MAS MAIS OS GUARDIÕES DESSA EUROPA INGOVERNÁVEL...)
ENFIM CONTA A HISTÓRIA DA CAROCHINHA HAVIA um jovem chamado Paulo Sacadura Cabral Portas. ...NETO DUM AVIADOR QUE FOI HERÓI DE REGIMES VÁRIOS POR TER CAÍDO À ÁGUA VÁRIAS VEZES
Não era uma estreia: com uma notável precocidade, Paulo Portas já tinha trabalhado OU FEITO O QUE PASSA POR TRABALHO PESADO NAS ÉLITES PORTUGUESAS TER DE MOUREJAR NUM JORNAL OU DORMIR NUM MINISTÉRIO SEM AR CONDICIONADO
NESTE CASO O POBRE RAPAZ TEVE DE IR PARA O JORNAL A Tarde, dirigido por JACINTO LEITE CAPELO Cunha Rego, ao lado de personalidades como Vasco Pulido Valente, VULGO VPV António Barreto, DE COGNOME O SOCIÓLOGO DA FUNDAÇÃO ASIMOVIANA Manuel de Lucena UM GAJO COM PERGAMINHOS DE THALASSA MILITANTE OU COM ASCENDENTES DESSE MEIO E UM FILHO DE EMIGRADOS QUE FICARAM RICOS À CUSTA DO INDÍGENA E LHE DERAM A MERCÊ DE MONTAR AS ÉGUAS NACIONAIS E CRIAR MESTIÇOS INTERNACIONAIS oS Saarsfield Cabral. 
Regressemos ao Semanário. Além da política, num tempo em que o jornalismo económico era muito incipiente ASSIM COMO A ESPECULAÇÃO FINANCEIRA E A FALÊNCIA DE BANCOS E CAIXAS ECONÓMICAS FAIALENSES E DONAS BRANCAS AINDA ESTAVAM NO FUTURO ESSE LUGAR SEM LETRAS A DEVER AO PASSADO – até por efeito colateral da incipiência da actividade privada nos sectores-chave da economia QUE PELA ALTURA TINHA POUCOS E TODOS HERDADOS DO MARCELISMO MONOPOLISTA E DUM ESTADO NOVO A CAIR DE VELHO COMO A TABOPAN E A METALURGIA DUARTE FERREIRA ....ENFIM UMA ECONOMIA VELHA E FEITA DE ESCRAVOS LABORAIS E SEXUAIS EM QUE A MÁQUINA DE LAVAR ROUPA VINHA DAS BEIRAS E SERVIA PARA BONECA SEXUAL E COPEIRA AO MESMO TEMPO OU EM DIFERIDO – E OS SENHORES EMBAIXADORES ADOTAVAM AFILHADOS E LEVAVAM-NOS PARA QUARTOS DE PENSÃO Na pousada dos LOIOS OU EMPRESTAVAM-NOS AO CORPO CONSULAR ITALIANO OU HOLANDÊS OU ....o Semanário, a dada altura, a altura das privatizações e das Ofertas Públicas de Venda DOS PETIZES DO PAÍS E DA MADEIRA, teria um papel importante na informação económica ou na orientação dos compradores de acções.
RESUMINDO NA TRANSFERÊNCIA DE RISCO PARA UNS E DE RIQUEZA PARA OUTROS...

Mas, por muito descabido que pareça, NA POBREZA GERAL HAVIA «Meia Desfeita», uma coluna social com fotografias, originalmente a preto e branco, de festas ou eventos mundanos em discotecas que renasciam das cinzas, como o Van Gogo, de Cascais, ou o Stone’s, de Lisboa, ou outras que viam a luz do dia – ou da noite… – nessa época, como o Banana Power, criado em 1981 por um conjunto de sócios liderados por Manecas Mocelek, RICO E COM AVIDEZ PARA O SER MAIS PAGANDO UM MÍNIMO DE IMPOSTOS boémio e empresário da vida nocturna que em 1975 partira para Angola e, depois, para o Brasil. Sendo uma discoteca  com restaurante e clube privado de acesso restrito, o Bananas, como era vulgarmente conhecido, com senhas de entrada a 150$00 APARENTEMENTE NUM 81 ONDE O SALÁRIO MAIS QUE MÍNIMO ULTRAPASSAVA LARGAMENTE 66,6 VEZES ESSA QUANTIA para o comum dos mortais QUE TRABALHASSE PARA O ESTADO E ULTRAPASSASSE OS 15 OU MESMO OS 20 CONTOS  e cartão gold para os sócios, correspondia a um padrão cultural – e mental – que teria sido impensável no período revolucionário OU SEJA ERA UM PADRÃO DE GENTE BEM COMO OS GAMAS QUE NOS GAMAM A BEM DA NOÇÃO DE NAÇÃO . A sua festa de inauguração foi, por assim dizer, o «Baile Patiño da democracia» ou o «25 de Novembro social» de certas elites e até de uma certa Weltanschauung, mais mundana e frívola.
 Assumir pública e abertamente, sem traumas nem complexos O REGABOFE FACE À MISÉRIA E AO SUICÍDIO DOS SEAREIROS DO MELÃO DA LEZÍRIA PARECIA BEM, POIS  a mundanidade e a frivolidade representava uma viragem muito sintomática relativamente aos tempos mais inflamados da revolução POIS A PIOLHEIRA NÃO É LEGAL NEM É MUITO CULTURAL.

A par disso, a «Meia Desfeita» publicitava acontecimentos como corridas de touros DE VACAS DE VACANCES ou raids hípicos, dando visibilidade a redes de sociabilidades desde sempre conotadas com a direita tradicionalista, marialva e ultramontana, ou aos exclusivos bailes de debutantes no Clube Portuense, estudados por Clara Maria Ferraz no âmbito de um trabalho académico sobre as estratégias endogâmicas das classes superiores QUE FORNICAM COM AS CLASSES DE ARRIVISTAS DO PODER POR AMOR À ARTE DE BEM PHODER PHODER O PODER. 
 numa tentativa óbvia, porventura demasiado óbvia, de mimetização da sua congénere espanhola, a ¡Hola!.QUE DAVA AOS MISERÁVEIS O SONHO DE GANHAREM EL GORDO UM DIA  
Olá! Semanário

Poder-se-ia falar do papel que o Semanário, sobretudo a sua coluna «Mão Invisível», também teve – e lembremos que tudo isto coincide com o emergir do reaganismo e com o thatcherismo  OU ROBIN HOODISMO PARA OS RICOS – na difusão do pensamento económico liberal ou neoliberal QUE DE LIBERAL OU DE NEO TEM MUITO POUCO de uma geração que, de Jorge Braga de Macedo a Diogo Lucena, passando por António Borges ou pelos irmãos Pinto Barbosa, possuía ligações académicas aos Estados Unidos ou ao INSEAD de Fontainebleau e que começou um processo de internacionalização universitária «em rede» que era relativamente inédito na academia portuguesa......MUITO FECHADA E COM MUITO POUCAS CUNHAS 

O ESCRIBA Quer concentrar-me no aspecto mundano do jornal e não o faZ por um desejo de originalidade ou para fazer uma deambulação nostálgica por curiosidades esquecidas dos anos oitenta  Mas FÁ-LO DE QUALQUER MODO A BEM DA ARTE DO FALO BEM CAVALGAR TODA A PIOLHEIRA, se não cairmos em exageros, a revista Olá!, pelo que significou historicamente PARA AS SENHORAS QUARENTONAS E PARA OS CONSULTÓRIOS DE MÉDICOS DENTISTAS E CIRURGIÕES-BARBEIROS DESTE PAÍS, tem relevo cultural,
 sociológico e até ideológico E  DIRIA MESMO MAIS ESCATOLÓGICO BIOLÓGICO E SEGUNDO CRATO ATÉ MESMO LÓGICO E LÓGICO DEDUTIVO....MUITO VIVO. 

Sempre existiram revistas sociais em Portugal A MARIA A FOTONOVELA DO SIMPLESMENTE MARIA A MODAS E BORDADOS ENFIM e, desde 1976, Jacques Rodrigues OUTRO MESTIÇO CULTURAL TÃO AO GOSTO NAZIONAL  publicava com grande êxito a Nova Gente QUE falava de actores da moda, muitos vindos do teatro de revista, de cantores populares e futebolistas, mas não tinha, creio que até deliberadamente, qualquer glamour CONCEITO CULTURAL QUE É PESADO OU MEDIDO PELO GRAU DE ABERTURA DA BOCA DA MARALHA....


Na linha do que sempre seria a marca do Grupo Impala, era uma revista vocacionada para a classe média e para a classe média-baixa, de grande tiragem, tendo chegado aos 150.000 exemplares em finais dos anos oitenta.....O QUE ERA MUITO NUM POVO QUE TINHA UMA BIBLIOTECA DE DOIS DICIONÁRIOS E 6 LIVROS DO CIRCÚLO DE LEITHORES MAS COLECCIONAVA O READER'S DIGEST VERSÃO BRASUCA OU NACIONAL E AMONTOAVA REVISTAS E JORNAIS E RECORTES DE JORNAIS COMO SINÓNIMO DE CULTURA
ERA O MESMO QUE OS RECORTES EM B-LOGS TODAY I SUPOSE AI SU POSE SU POSE

No entanto, o facto de SE FAZER POLÍTICA PELO jornal como o Semanário, que veiculava um projecto OU UM ESBOÇO POIS OS PROJECTOS EM PORTUGAL É PARA FICAREM EM PAPEL claramente de direita ou de centro-direita, protagonizado pelos principais ou mais influentes intelectuais da direita possível da altura, que davam a cara E OUTROS O CU FORA DE PORTAS OU EM INGLÊS TECHNO em outdoors, possuir uma rubrica em que apareciam eventos sociais das classes altas era uma novidade HAVIA GENTE QUE NÃO PASSAVA NECESSIDADES EM PORTUGAL E QUE NEM SE ENVERGONHAVA COM ISSO...cujo efeito não quero sobrevalorizar, mas que merece ser realçado. 
É que o habitus, CONTRARIAMENTE AO HOBBIT E AOS MAUS HÁBITOS DA GENTE DE BONS COSTUMES  para usar um conhecido conceito que Bourdieu desenvolveu em várias obras, como La Distinction (1979 ESTE GAJO TEM PORRADÕES DE TEMPO LIVRE AHN), havia sido bruscamente interrompido quando as elites do salazarismo e do marcelismo debandaram para o Brasil ou para Espanha OU PARA PARIS OU PARA A ÁFRICA DO SUL E ATÉ PARA OS STATES E PARA A VENUZUELA E INCLUSIVE PARA O CHILE CON CARNE.

 Numa altura em que a estrutura de classes se reconfigurava EM DIABÉTICOS E MORTOS DE FOME e necessitava de alguma pavimentação simbólica, havia que renovar a exposição dos mecanismos de desigualdade social, expondo o «sistema de disposições reguladas» que fundam o habitus.
 Ora, a «Meia Desfeita» e a Olá! serviram esse propósito na perfeição e o seu sucesso mostrou que, para além da exposição pública da desigualdade, por parte dos emissores da mensagem, existia, por parte dos receptores ou destinatários da mesma, um «público» que aceitava a existência dessa estrutura de classes, que convivia bem com ela E MOSTRAVA OS DENTES PODRES E ATÉ RIA QUANDO  pretendia observar e acompanhar os movimentos dos seus protagonistas OS SEUS MELHORES, A RALÉ GOSTA DE SER ESPEZINHADA PELO LUXO
SÃO MANIAS....  

A criação de uma «esfera social», de que o Semanário fazia eco, era indício da recomposição da estrutura de classes  entre velhas e novas elites, que convergiam em eventos e negócios mas raramente se cruzavam em termos, por assim dizer, «endogâmicos» ou familiares PREFERINDO FODER  MENINOS E MENINAS DA CLASSE MAIS BAIXINHA PARA OS FAZER ASCENDER NA SÚCIA AL MENTE.  

Não quero, obviamente, exagerar a importância de uma coluna DE TIGRES DE PAPEL , como a campanha presidencial de Diogo Freitas do Amaral, em 1986, que teve alguns traços distintivos de cariz classista. Popularizou a moda dos sobretudos verdes de loden, ONDE É QUE ESTÁ A REFERÊNCIA BIBLIOGRÁFICA? de inspiração austríaca À GESTAPO OU À FILME NOIR DOS ANOS 40 -50?(o candidato usava um), e foi uma campanha «à americana», de grande espectacularidade, com chapéus de palhinha feitos em… plástico. 
Mas, mesmo uma coluna social para consumo das elites, com amplas reportagens das recepções nas embaixadas, da revista Casa e Jardim, fundada em 1977 por Eduardo Fortunato de Almeida NETO DE UM OUTRO FORTUNATO DE ALMEIDA COM FORTUNA, e que possuía o mesmo nome de uma revista brasileira, a qual, por sua vez, mimetizava uma famosa publicação norte-americana, a House and Garden, remontando esta a 1901.
 Simplesmente, a Casa & Jardim era uma publicação de decoração de interiores, não-ideológica, POIS MUITA GENTE QUE MORAVA EM BARRACAS OU EM APARTAMENTOS TINHA UM JARDIM OU AO MENOS UMA SARDINHEIRA OU UM PAR DE MALVAS QUE SÃO TODAS MALVÁCEAS COM NOMES REGIONALISTAS e que se esgotava no seu próprio objecto, UM DIA GANHAMOS O TOTOBOLA E FAZEMOS UMA CASA NA PRAIA DA COELHA COM ALBERTO JOÃO JARDIM 

De algum modo, era um sinal, um sinal muitíssimo expressivo, de que, na ressaca do 25 de Abril, os ricos «saíam do armário», faziam aos poucos o seu outing e deixaram de ter vergonha em ser ricos EM TERRA DE MISERÁVEIS – uma tendência que se irá aprofundar de forma algo feérica e exuberante no período do chamado «cavaquismo»....EM QUE OS PUTOS COMEÇARAM A SER VENDIDOS ÀS CLARAS NO ROSSIO QUANDO NOS TEMPOS DO FASCISMO SÓ TINHAM VENDA NO PARQUE MAYER E EM 1976 SE VENDIAM PUTOS DE 12 E 10 COM ACOMPANHAMENTO DE MIÚDAS MAIS ENTRADOTAS ALI POR CARNAXIDE E NOUTRAS ZONAS MENOS NOBRES DA GRANDE LISBOA PARA A BURGUESIA AUTO-MOBILIZADA
TAMBÉM SE VENDIA DROGA QUE PASSOU A SER DE USO DEMOCRÁTICO JÁ NÃO RESTRITA A REPÓRTERES E MÉDICOS HEROINÓMANOS OU COCAINÓMANOS

POR FALAR NISSO O CRACK ANDA A BOMBAR AQUI NA PIOLHEIRA E SAIS DE BANHO INJECTÁVEIS FUMÁVEIS ENFIM É O CAPITALISMO CHINÊS NO SEU MELHOR

Ao mesmo tempo, começou na altura a emergir um fenómeno que, à falta de melhor, poder-se-ia chamar neoconservadorismo do gosto ou neoconservadorismo do imaginário, um fenómeno estético, imagético e social, mas que remetia para um universo de representações que possuíam um indiscutível sentido ideológico.....UMA COUSA NA CABEÇA DAS PESSOAS BEM COMO FALAR ESCRVENDO
OU ANDAR NA INTERNET FICANDO SENTADO

Na lógica OU FALTA DELA DA DECOMPOSIÇÃO OU dA recomposição das elites no pós-25 de Abril ou, mais precisamente, nos alvores dos anos oitenta, havia que reafirmar (diríamos, em termos weberianos OU WAGNERIANOS OU MESMO FREUDIANOS)  o valor do status, por oposição à noção de classe. 
Para usar um conceito de Thorstein Veblen, a emulação, a luta, fazia-se não em torno do material mas do imaterial. Isto devido a uma série de razões, entre as quais se pode apontar o facto de as velhas elites, depapuperadas pela revolução, não poderem competir no terreno do consumismo conspícuo, outro conceito de Veblen.....ESTE GAJO É UM PEDANTE DO CARALHO OU ATÃO TIROU UM CURSO DE SOCIOLOGIA E O PARTIDO METEU-O NUM CALABOUÇO...e de o consumo de luxo não estar ainda difundido entre nós com a dimensão que hoje possui, uma dimensão de luxo que, paradoxalmente, é massificada, algo que certamente teria confundido Werner Sombart quando estudou a importância do luxo nos alvores do capitalismo . 


em termos de representações e valores que são sustentados de uma forma aberta, assumida e até, por assim dizer, «militante». Em termos muito simplificados: à arquitectura provocatória dA BOLACHA CUÉTARA Tomás Taveira, um absoluto self-made man que exibia o seu Rolls Royce pelas avenidas de Lisboa e pontificava no Bananas, sendo o expoente mais triunfalista e barroco das novas vias de ascensão social, haveria que opor os solares e casas de família que, graças a fundos vocacionados para o denominado «turismo de habitação» , começaram a ser recuperados num processo muito interessante de invenção da tradição, para usarmos o conhecido conceito de Eric Hobsbawm 
. o edifício-sede do Banco Nacional Ultramarino (1989) a representar a guitarra portuguesa ou as Torres das Amoreiras (1985) a assumirem a forma de capacetes de guerreiros medievais, evocando castelos de reis e princesas.....OU O CARALHO GIGANTE DO CUTILEIRO ENFIM FORMAS FÁLICAS MAGRAS E GORDAS...

a valorização social da aristocracia DOS BARÕES DE SECCOS E MOLHADOS SIMILARES AOS CONDES DO QUEIJO LIMIANO DE AUJOURD'HUI, com o Anuário da Nobreza A SER VENDIDO NO ARMAZÉM BOBONNE DOS FILHOS FAMIGLIA DA BOBBONE em 1985. 
BLÁBLÁBLÁ aristocrática e conservadora com a retromania da música pop. De igual modo, é necessário entender que existem diversos ciclos e ritmos na revisitação do passado APESAR DE NÃO TERMOS GUITO PARA MÁQUINAS DO TEMPO, não devendo confundir-se, por exemplo, a actual vaga de redescoberta – académica e popular....POIS OS POBREZINHOS DIZEM AH DANTES VIVÍAMOS TÃO BEM,,, – do período do Estado Novo com o ideário de uma direita nacionalista ultraminoritária QUE DESDE OS HERÓIS DO MAR PÕE POUCA GENTE A DANÇAR

Heróis do Mar


OS MENEZES DESEMPREGADOS FAZIAM VERSOS E  também fazia as vozes do coro e SÃO HOJE diplomataS, exercendo funções como chefe de gabinete do Primeiro-Ministro OU SEJA NÃO CONSEGUIRAM LUGAR NO PRIVADO E O EMPREENDEDORISMO NA MÚSICA NÃO DEU GUITO... 
MEC, candidato ao PE nas listas do PPM (1987), aqui


Um outro exemplo prende-se com uma personalidade que emergiu justamente a partir da crítica musical, Miguel Esteves Cardoso (ou «MEC»), MINISTÉRIO DA EDUCAÇÃO E CULTURA OU É UM MISTÉRIO ESTE CARALHO VENDER CRÓNICAS DE MERDA SOBRE A FORMA DE LIVRO DIZIAM AS MÁS LÍNGUAS
cuja notoriedade se deveu ao seu talento ímpar, DE CUSPIR E METER A LÍNGUA DE FORA QUANDO FALAVA como é evidente, UM MUST CULTURAL NAS ARTES DO BROCHE E DO MINETE e ao facto de tirar partido do bilinguismo SÓ CONSEGUIA FALAR DUAS LÍNGUAS E MESMO ASSIM MAL MAS MELHOR QUE SOARES ESCREVIA SOBRE A new wave pós-punk: Joy Division, New Order, The Durutti Column, etc. Era um tipo de informação que, numa altura em que não existia Internet, os jovens COM GUITO E PRETENSÕES AO SUSEXO MUSICAL buscavam com avidez, sendo transversal a ideologias ou famílias políticas COM DINHEIRO PARA METER OS PUTOS NO CONSERVATÓRIO OU COM CUNHAS PARA DAR-LHES EDUCAÇÃO MUSICAL COMO O FILHO DO CAPITÃO-MAJOR DO PSD  VALENTIM

Este revivalismo corresponde, aliás, a uma tendência que persiste e é hoje muito difundida, sendo comercialmente explorada por Catarina Portas, em quiosques rétro e sobretudo na loja/marca A Vida Portuguesa  encontramos caixas de lápis Viarco com rapazes vestindo a farda da Mocidade Portuguesa, mas também reproduções dos cartazes de João Abel Manta figurando a Aliança Povo/MFA.
OU SEJA UMA DEMONSTRAÇÃO QUE HÁ VELHARIA AINDA COM GUITO QUE NÃO É ASSASSINADA À PORRADA PELOS NETOS POR NÃO LHES DAR A MESADA PRÁ DROGA....

 Há um esvaziamento político dos objectos de consumo mas também, sem dúvida, alguma «ideologia» neste processo de «des-ideologização» 
POIS NUM PAÍS ONDE 50% NEM VOTA E O RESTO VOTA PARA PASSEAR UM BOCADINHO NUM DIA EM QUE ATÉ SE ASSALTA MENOS VÁ-SE LÁ SABER PORQUÊ
Curiosamente, objectos com a farda da Mocidade são vendidos a poucos metros da antiga sede da PIDE/DGS, cuja reconversão E VENDA POR EL REY QUE NINGUÉM QUIS em condomínio de luxo suscitou a indignação de movimentos como «Não Apaguem a Memória». 

. Em todo o caso, trata-se de um sinal, de um sinal muito interessante, OU DE SE COMPRAR TODA A MERDA DAÍ O PAÍS ESTAR CHEIO DE MERDA CHINESA DESDE COMPUTADORES DA HP A TELEMÓVEIS E OUTRAS MERDAS DE MUITO MAIS ALTO PREÇO .... a circunstância de, na mesma loja, se venderem – e a preços elevados, 50 EUROS POR CAIXA DE FÓSFOROS E 100 EUROS POR POSTER QUE CHARTERS DE CHINESES aliás VÊM COMPRAR – produtos que eram usados pelas criadas de servir (PROFESSORAS BRASILEIRAS DOS ANOS 30 QUE FAZIAM A MENAGE...do Estado Novo e cartazes da aliança Povo/MFA, como é interessante a retórica de consumo do «tradicional» e do «português» que lhe está subjacente – e que está a ser induzida, de outras formas, na actual conjuntura de alguma revivescência QUE TEM QUANTOS COMPRADORES Ó BRUTO DA COSTA OU É MATUTO DA COSTA? 

Como referi, nos alvores da década de oitenta tudo isto coincidiu com aquilo a que poderemos designar como «neo-romantismo», o qual converge com a redescoberta e a hipervalorização do «rural», dos solares e das casas de família, da arquitectura com materiais naturAIS POIS O TIJOLO E O CIMENTO SÃO ANTI-NATURAIS E O VIDRO SÓ O VULCÂNICO ....ESTE GAJO É UMA BESTA OU LEVOU UMA PEDRADA NA TOLA?






Noutro número da revista, Maria Filomena Mónica atacava violentamente Aníbal Cavaco Silva, O REI DAS MARQUISES uma personalidade com a qual, quer a direita neoconservadora tradicional, quer sobretudo a direita e a esquerda intelectuais sempre mantiveram uma relação que se resume numa palavra: ódio DESPREZO FICAVA MIÓ    
Aníbal Cavaco Silva e Francisco Sá Carneiro


          Santana Castilho PROFESSOR DE EDUCAÇÃO FÍSICA COM IDEIAS DIGNAS DE CRATO SOBRE A EDUCAÇÃO lança em 1999 o Manifesto para a Educação em Portugal, UM PLÁGIO DE COPY PASTEL VÁRIOS a que segue em 2005 o livro O Leito de Procusta: Crónicas sobre o Sistema Educativo  doutro palerma e, nesse mesmo ano,publica-se No Silêncio somos todos Iguais
A editora Gradiva, do sogro do jorge nuno silva professor de matemática como o crato o principe Valente da BD(ele próprio, autor de uma má obra intitulada Os Anos Devastadores do Eduquês, ou seja uma merda como esta pilha de tretas fumegante
 do que dessa direita mais «antiga», que cultivava pontes com alguns meios castrenses, ou mesmo de uma direita que, quando queria ser «moderna», tinha um corpus de referências completamente distinto: a banda desenhada de Corto Maltese, as obras de ficção científica de Phillip K. Dick ou a música de inspiração céltica ou seja o que este gajo gosta toda a direita gosta chama-se a isto.......   







homo cavaquensis, ou o homo homo ou o homo para homos para usar uma expressão de Vas con Pulo do lobo Valente não era apenas o que apoiava e votava no PSD, mas todos aqueles que, directa ou indirectamente, beneficiaram do melhor período de crescimento económico de toda a história da democracia portuguesa, com taxas entre 5% a 8% entre 1986 e 1990....e desvalorizações a preceito
a de 25% em 1992 foi bóptima
a de 88 ....

Ora, a nova direita, sofisticada e urbana, ou suburBANA só pôde emergir graças a esta conjuntura expansionista, 











A tensão entre liberalismo e conservadorismo torna-se mais evidente na geração seguinte da intelectualidade DA VERBORREIA MILITANTE QUE DESDE QUE NÃO SE META NO RABO TUDO BEM...

 importante para a afirmação de uma nova geração, e hoje existem tantos blogues influentes de direita quanto de esquerda. A blogosfera e as redes sociais, com destaque para o Facebook, são muito mais plurais e equilibradas em termos de representatividade das diversas correntes de opinião do que, por exemplo, as televisões e, sobretudo, a imprensa escrita OU SEJA HÁ MAIS DIVERSIDADE DE MALUCOS


o de Salazar com organizações como a Maçonaria ou a Opus Dei; a vida privada do ditador ou dos seus próximos, incluindo a sua influente governanta. Esta vaga avassaladora de publicações AÍ UMAS ESCASSAS DEZENAS DE LIVROS A MAIORIA QUE VAI PARA CORTES DE PAPEL COMO OS DA VELHO DA COSTA



Os ressaibos nostálgicos ou revivalistas são mais evidentes num movimento paralelo, de recuperação da memória ultramarina, com a publicação de álbuns de postais [por ex., de João Loureiro, Postais Antigos de Macau, 1995; Memórias de Moçambique, 1997; Postais Antigos do Estado da Índia, 1998; Memórias de Cabo Verde, 1998; Postais Antigos e Outras Memórias de Timor, 1999;  Postais Antigos de S. Tomé e Príncipe, 1999;Memórias de Angola, 2000; Memórias da Guiné, 2000; Postais Antigos da Ilha de Moçambique, 2001; Postais Antigos e Outras Memórias da Zambézia, 2001; Memórias de Lourenço Marques, 2003; Memórias de Benguela e Lobito, 2004; Memórias da Beira, 2005; Memórias de Cabinda, 2008 QUE SUBSTITUIRAM AS EDIÇÕES DE 1000 EXEMPLARES DE EDIÇÃO LIMITADA POIS NÃO TÊM MAIS NINGUÉM PARA OS COMPRAR...
POR FALAR NISSO TENHO DE JOGAR UMA CARRADA DELES NO LIXO....ESPERA AÍ UM BOCADINHO Ó COMPUTA COMPUTADOR COMPUTA

 Os Filhos do Zip Zip NO TEMPO EM QUE AQUI NO DESERTO HAVIAM UMAS 15 MIL TELEVISÕES PARA 300 MIL TIPOS COM LUZ ELÉCTRICA EM CASA

Atlântico. Revista Mensal de Ideias e Debates




Importa salientar que na «nova geração» DE QUARENTÕES E TRINTÕES AVANÇADOS ESTÁ VELHA DE IDEIAS E DE CAPACIDADES ARGUMENTO DEDUTIVAS....

         Na verdade, a geração anterior era cosmopolita nas universidades em que se doutorava RARAMENTE E SE LICENCIAVA UM POUCO MAIS COM 30% DE ABANDONO POR EJACULAÇÃO PRAECOX OU SENIL IDADE mas profundamente provinciana, pois a ida para o estrangeiro, ao invés de abrir horizontes, encerrou-a numa visão diletante e snobe da realidade portuguesa. 

 ponto que se pretende sublinhar no texto é referido, nos seguintes termos: «O triunfo de uma tecnocracia urbana pós-industrial, em grande parte formada por mulheres? este GAJO SNIFA O QUÊ GRANDE PARTE DEVE SER PARA ELE MAIS QUE MEIA DÚZIA AI O CRATO PRECISA DE DAR ESTATÍSTICA PARA ADULTOS ADÚLTEROS fornece o caldo cultura ideal para o retorno ao aprumo de gravata e fato e para a prática de uma requintada elegância feminina,

«o Indy era sentimentalão, divertido, alcoólico, noctívago, fumador, apaixonado, certeiro, implacável, injusto. Às vezes monárquico, às vezes esquerdista, conservador no estatuto editorial, muitas vezes livre, anárquico e descontrolado. Para o bem e para o mal. Era a vida em excesso, nas fraquezas e nas forças, nas intrigas e nas causas, nos combates e nas paixões» («O Independente»Visão, de 31-VIII-2006).

 «O blogue que a direita detesta» e «O mais lido. 1 milhão de visitas na Net». O livro é bem elucidativo do estilo combativo que, à esquerda e à direita, marca a blogosfera de intervenção política e nele é bastante visível a marca das fracturas abertas pela intervenção militar norte-americana no Iraque e no Afeganistão. 

A esmagadora maioria dos textos (praticamente, a totalidade) tem por alvo ? quem é masoquista?
«O que torna o capitalismo extraordinariamente resistente é a falta de armamento pesado à venda nas drogarias